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Prototipi (1949 - 1960)
AMISA (1949) prototipo Questo prototipo, del 1949, rappresenta la prima esperienza concreta della Rumi nel campo delle due ruote. L'Amisa consentiva i collaudi su strada del motore progettato da Vassena, le motociclette Rumi appariranno un anno più tardi. La denominazione deriva dall'azienda specializzata Milanese (A.M.I.S.A.) che si occupava di telai e componentistica per motociclette. Non risulta che la moto sia mai stata prodotta in serie. GRAND PRIX (1952) prototipo Nel 1951 su disegno di Salmaggi, ritenuto il mago dei motori a quattro tempi, fu allestita una 250 da gran premio. Il motore, un bicilindrico fronte marcia con i cilindri inclinati in avanti e la distribuzione a doppio albero a camme in testa, era considerato una derivazione del 4 cilindri Gilera, alla cui messa a punto aveva contribuito anche Salmaggi. Le prime prove di questa elegante e raffinata motocicletta si tennero all'Autodromo di Monza nell'aprile 1952, si pensa però che i deludenti risultati ottenuti ,anche in altre prove, abbia portato all'abbandono del progetto. In quel periodo, peraltro, il settore delle 250 era dominato dalle Guzzi Gambalunghino che erano in grado di superare i 180 Km/h e di girare a Monza con medie di 153/154 Km/h. Probabilmente alla nuova ed elegante Rumi Grand Prix queste medie non erano accessibili. BIALBERO (1953) prototipo MV Agusta bialbero, NSU Rennfox, Mondial bialbero e Morini monoalbero, tutte monocilindriche a quttro tempi, queste sono le moto dominatrici del periodo. Il progetto era quello di inserirsi tra queste moto nei gran premi della categoria delle ottavo di litro. Il prototipo fu progettato e costruito tra il 1952 e 1953, a lungo sperimentato al banco di prova e poi montato in via provvisoria su un telaio del Gobbetto 2° serie. Non si hanno però notizie certe di prove, della moto completa, su strada. V.T. - VALVOLE IN TESTA (1954) prototipo Le esigenze di mercato richiedevano moto più potenti ed evolute, questo spinse la Rumi a disegnare e costruire una quattro tempi da 175 c.c. Il modello fu presentato al Salone del Ciclo e Motociclo alla fine del 1955. Il progetto dell'ingegner Guidorossi prevedeva valvole di ammissione e di scarico inclinate di 36° sulla verticale, pistone a cupola, biella da 120 mm, diametro del condotto di scarico di 27 mm e frizione a sette dischi alternati. Oltre al modello Turismo, erano previsti modelli Sport e Supersport che differivano dal modello base solo per il rapporto di compressione. Bella, molto bella sotto il profilo estetico; rossa uniforme con profili bianchi o neri sotto il serbatoio, le prestazioni di tutto rispetto con potenza di 10 CV e velocità massima di 115 Km/h. Si presume che la scarsa preparazione "quattrotempistica" dei tecnici della Rumi abbia lasciato solo a livello di prototipo questa motocicletta.
A Felice Rolla, abile e conosciuto preparatore di motociclette, si deve questo modello che suscitò scalpore tra i visitatori dello stand Rumi alla Mostra del Ciclo e Motociclo nel dicembre 1954. Era un modello da gran premio a quattro tempi, con due cilindri orizzontali affiancati, distribuzione a doppio albero a camme in testa comandata da ingranaggi sul lato sinistro del motore con cilindrata di 125 c.c. Il propulsore era una derivazione del due tempi, mentre il telaio era lo stesso del Gobbetto 2° serie. Per quanto non costruita direttamente dalla Rumi, è stata pubblicizzata all'epoca come un prodotto della Casa. V1 STRADA (1960) prototipo Forse il progetto più originale della Casa Bergamasca, presentato alla Fiera Campionaria di Milano nel 1960, suscitò un considerevole interesse soprattutto il motore. Il motore; un quattro tempi bicilindrico a V longitudinale di grande compattezza, caratterizzato da un'ampia alettatura orizontale. Una particolare cura fu riservata ai criteri di raffreddamento del cilindro posteriore, notoriamente il meno esposto al flusso d'aria. Il progettista, (ingegner Umberto Ottolenghi), pensò di risolvere il problema disassando i due cilindri di 8 mm affinchè anche il cilindro posteriore potesse venir investito dal flusso dell'aria dinamica. Secondo i progetti della Rumi questo motore doveva equipaggiare anche uno scooter di inedita impostazione, e si era ipotizzato di realizzare diverse cilindrate: 98 c.c., 125 c.c. e 175 c.c. La motocicletta vista in Fiera era all'altezza della migliore tradizione Rumi sia per il disegno sia per la meccanica che per la colorazione. Si era però, ormai nella fase di decadenza dell'azienda e sia la moto che lo scooter rimasero prototipi. V1 MOTOSCOOTER (1960) prototipo Si tratta della versione scooter a ruote basse e abbondantemente carenata della motoleggera V1 Strada, insieme esposte alla Fiera di Milano dell'aprile 1960. Prevista in diverse cilindrate, la linea dello scoter era piacevole anche se non del tutto inedita e presentava sul lato degli scarichi un sistema di ventilazione forzata che era in grado di raffreddare i cilindri anche sotto la carenatura. Anche lo scooter fu costruito solo in alcuni prototipi.
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